Per anni in Italia, ed ancora tutt’oggi, alla parola domotica si accosta la frase troppo costosa perché spesso si associa erroneamente a realizzazioni di lusso; in generale, è stata vista e/o presentata come qualcosa di superfluo o che semplicemente andava ad aggiungersi a ciò che già era realizzabile con un impianto elettrico non integrato.
INTRODUZIONE:
E’ ormai chiaro a tutti come negli ultimi anni il sistema impiantistico all’interno di case ed edifici stia mutando ed evolvendo velocemente.
Questo dipende principalmente da due fattori:
- La velocità con cui il mercato immette le nuove tecnologie;
- La richiesta, da parte degli utenti, di avere a che fare con queste nuove tecnologie ed il cosiddetto mondo smart.
Le figure che compongono la filiera di questa evoluzione devono adeguare le proprie competenze ed il loro modo di lavorare.
Quando nella Direttiva Europea EPBD sull’efficienza energetica degli edifici si fa riferimento a quello che sarà il futuro di questo settore, si parla inequivocabilmente di una struttura sicura, efficiente e poco energivora degli edifici, che sappia adattarsi bene alle condizioni ambientali (estive ed invernali).
Negli edifici futuri ci sarà una completa sinergia tra i vari impianti presenti e tra funzionalità ed informazioni che ne permettano un utilizzo migliore, più efficiente e più sicuro.
Tutto ciò che fa riferimento al mondo della casa è chiamato con vari termini: domotica, smart home, home automation, ecc.
Per l’impiantista sarà il momento in cui dovrà assolutamente raggiungere il cambiamento fino ad ora mai avuto.
A questo punto è necessario individuare gli step che devono essere seguiti per una corretta proposta di un sistema domotico; dalla fase di conoscenza ed acquisizione delle specifiche, fino alla fase di consegna e gestione dell’impianto.
CHI BEN COMINCIA È A METÀ DELL’OPERA:
Anche se la tendenza sta cambiando, spesso gli elettricisti hanno proposto soluzioni di domotica senza accertarsi di quali fossero effettivamente le esigenze del cliente. Il risultato? Un sistema inutilmente complesso e costoso. L’integrazione degli impianti offre l’opportunità di applicare funzionalità che spaziano e oltrepassano i limiti che un classico impianto elettrico imponeva. L’attenzione e la bravura dell’elettricista deve essere affinata e deve essere accompagnata da una giusta valutazione delle aspettative del cliente.
Quando ci viene richiesta la progettazione di un impianto domotico è opportuno considerare:
– chi e quali sono le figure professionali che contribuiranno alla realizzazione;
– quali sono le esigenze attuali del committente e quali potrebbero essere quelle future;
La prima permetterà di acquisire informazioni e dati tecnici per avere piena coscienza della composizione della struttura impiantistica. La seconda considerazione invece consiste nell’instaurare un dialogo con il cliente, da cui si ricaverà l’elenco delle funzionalità di cui avrà bisogno. Per questo l’elettricista deve saper essere un ottimo consigliere per il cliente, soprattutto perché la committenza si aspetta suggerimenti e soluzioni tecniche sempre ottimali.
Un metodo per velocizzare e ottimizzare questi aspetti può essere l’uso di schede da sottoporre e compilare con clienti sia in modo cartaceo, sia in modo telematico (email, google form, ecc…) e che, se ben strutturate, permettono anche di porre la questione non come una scelta tra impianto elettrico “tradizionale” e “domotico”, ma semplicemente una scelta di funzionalità di impianto che si trasformerà quasi sicuramente in una soluzione integrata.
CHI FA DA SE FA PER TRE:
E’ chiaro che quanto detto fino ad ora deve avere alle spalle una preparazione ed una conoscenza approfondita da parte dell’installatore elettrico, specialmente di quelle che sono le soluzioni e le tecnologie presenti sul mercato.
L’obiettivo di realizzare una corretta proposta tecnica ed economica che metta d’accordo e che soddisfi cliente e fornitori deriva sempre da far riuscire ad adeguare la componente economica rispetto alle aspettative del cliente e, al tempo stesso, esaudire i desideri di quest’ultimo garantendo il giusto rapporto qualità/prezzo.
Per far questo sarà sicuramente necessario svincolarsi da quell’unica soluzione (o tecnologia) a cui si è abituati e che si ripropone indistintamente per tutte le richieste che vengono fatte. L’ importanza di ascoltare le esigenze del cliente porterà ad essere pronti a soluzioni diverse per clienti diversi.
E’ proprio questo il bello delle soluzioni domotiche: avere la possibilità di personalizzare l’impianto in base alle esigenze del cliente.
E’ fondamentale, quindi, che l’installatore acquisisca una sua padronanza nello scegliere il sistema adatto caso per caso, tenendosi costantemente formato ed informato, e mantenendo sempre attiva la curiosità e la voglia di crescere.
ARRIVARE AD UN PREVENTIVO GIUSTO:
Per arrivare ad una corretta proposta tecnico-economica, o perlomeno ad una sua prima bozza che non risulti essere estremamente lontana dalle aspettative del cliente, è necessario mettere su carta le informazioni acquisite in fase di conoscenza ed utilizzare il proprio know-how per la realizzazione di una pre-progettazione che renda possibile la stesura di una lista di materiale e conseguentemente una proposta economica che ne preveda l’installazione, la messa in servizio e la possibile gestione & manutenzione nel tempo.
Trattandosi di un impianto elettrico, la norma CEI 64-8 ci indica la strada da seguire per il suo dimensionamento e per la sua composizione, resta a noi decidere, anche secondo le indicazioni avute, quale livello prestazionale prevedere, ricordando che la norma identifica con il nome LIVELLO 3 quello domotico, ma che nulla vieta di realizzare impianti di LIVELLO 1 o di LIVELLO 2 con funzionalità impiantistiche integrate e quindi poter realizzare un impianto domotico a tutti gli effetti, solo che questo risulterà di un livello inferiore al terzo.
Trattandosi di un sistema integrato e, come viene denominato in ambito normativo europeo, sistema HBES (Home & Building Electronic System), andranno seguite le indicazioni descritte dalle normative di riferimento, esempio la EN 50090, che in Italia è possibile reperire tramite il CEI e che, in particolare per la fase di progettazione ed installazione, sono riassunte nella Guida CEI 205-14, ci preme sottolineare che in un’epoca in cui è sempre maggiore l’attenzione verso temi quali risparmio ed efficienza energetica, a livello Europeo è presente la normativa EN 15232, che in Italia ritroviamo sotto forma di Guida CEI 205-18, la quale offre strumenti di valutazione energetica dei sistemi impiantistici e risulta essere un’ottimo supporto alla fase di progettazione nonché di preventivazione, dando modo di valutare risparmi energetici ed economici che nel tempo permetteranno di rientrare, almeno in parte, dell’investimento fatto per l’impianto domotico.
IL PREVENTIVO:
Terminata la fase di pre-progettazione si è pronti ad elaborare il nostro preventivo, che dovrà contenere:
- lista materiale e costi per relativa posa in opera;
- costo della messa in servizio e quindi programmazione;
- la lista di funzionalità opzionali da poter realizzare in futuro;
- l’offerta di un contratto di assistenza sull’impianto;
In particolare, sul secondo punto sarà fondamentale esplicitare quali funzionalità, descrivendone brevemente le caratteristiche, l’impianto e quindi l’offerta comprende; questo per evitare facili fraintendimenti con il cliente a cui, in fase esplorativa, sono sicuramente state illustrate tutte le varie funzionalità che un sistema domotico può realizzare, ma non è detto che siano tutte presenti nell’offerta. Le funzionalità opzionali, invece, danno modo al cliente di sapere come potrà nel tempo sviluppare il proprio sistema e quindi porsi degli eventuali obiettivi temporali a seconda dei mutamenti delle proprie esigenze e necessità.
L’ultimo punto è buona prassi, soprattutto negli impianti legati al mondo terziario ed industriale, attivare dei contratti di manutenzione e di assistenza, in quanto nel residenziale viene raramente utilizzato.
Un impianto domotico, proprio per la possibilità di essere ri-programmato e/o aggiornato, risulta particolarmente adatto a contratti di assistenza e manutenzione, dando quindi la possibilità di fidelizzare il cliente, garantendogli nel tempo una figura professionale sicura a cui rivolgersi.
LA REALIZZAZIONE:
Accettato il preventivo, si procede alla realizzazione dell’impianto, fase che sarà naturale conseguenza di quelle fin qui esaminate e da cui trarrà i dati necessari di partenza.
Come già espresso precedentemente, il CEI ha reso pubblica la Guida 2015-14 (Guida alla progettazione, installazione e collaudo degli impianti HBES) che è un’ottimo strumento di supporto per tutte le fasi realizzative:
- Progettazione;
- Installazione;
- Messa in servizio;
Si ricorda che un’installazione domotica deve essere sempre corredata dai relativi schemi, così come previsto dal D.M. 37/08, oltre al fatto che questi documenti sono anche assolutamente necessari per completare correttamente l’installazione e la configurazione dell’impianto (Guida CEI 0-2).
I documenti da realizzare sono:
- Schema logico;
- Disegni topografici;
- Schemi multifilari;
- Particolari costruttivi;
La documentazione sopra elencata sarà indispensabile all’installatore ed alla sua squadra per la messa in opera del sistema. Al tempo stesso si potrà procedere alla programmazione a banco dei dispositivi domotici che, una volta terminata la programmazione, potranno essere installati e testati.
LA MESSA IN SERVIZIO:
La programmazione di un impianto avviene normalmente a banco, ovvero mentre si effettuano le operazione di posa in opera; la persona addetta esegue la programmazione secondo le istanze riportate in progetto dei dispositivi domotici testandone per quando possibile le funzionalità e rimandando poi al collaudo in cantiere le verifiche finali.
Questa metodologia permette di ottimizzare i tempi di realizzazione e permette al tecnico incaricato di lavorare alla programmazione in maniera puntuale e serena.
Al termine della programmazione e una volta verificato il corretto funzionamento si dovranno rilasciare le certificazioni e documenti richiesti dal D.M. 37/08:
- DICO;
- Documentazione di progetto;
- File di configurazione dell’impianto;
- Manuale d’uso e garanzia;
CONCLUSIONI
In conclusione, quanto scritto si traduce in 4 punti fondamentali:
- Per una proposta equilibrata e in linea con le aspettative, è necessario avere ben chiaro quali solo le esigenze e le richieste del cliente dopo un attento dialogo;
- Una pre-progettazione accurata ed in linea con il punto precedente permetterà la realizzazione di un preventivo conforme a quanto desiderato dalla committenza;
- Progettare e programmare in maniera organizzata e puntuale l’impianto significherà guadagnare tempo di realizzazione ed ottenere qualità del risultato;
- Rimanere al fianco del cliente attraverso un contratto di assistenza che gli garantisca la possibilità di modifiche e/o ampliamenti dell’impianto posto in essere;